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| Altea e l'ape | 
L’Altea appartiene alla famiglia delle Malvacee, in gran parte ha le stesse proprietà benefiche della più nota Malva.
È la mucillaggine che conferisce capacità emollienti e decongestionanti
alla bella Altea.
 Nell’uso tradizionale e popolare l’Altea, così come la Malva,
venivano impiegate per le infiammazioni del cavo orale, irritazione della gola,
come bevanda e anche usata per gargarismi. 
 La sua azione
lenitiva porta giovamento a bronchi infiammati e all’intestino ostinato.
 Il
decotto può essere impiegato per rinfrescare gli occhi arrossati, lavare ferite
o ustioni. 
Da tenere presente che l’impacco di foglie può aiutare a risolvere
foruncoli, pruriti e fastidiosi morsi d’insetti. L’Altea è conosciuta e
impiegata nel bacino del Mediterraneo sia per le sue proprietà curative e sia nelle
preparazione di piatti fin dall’antichità. 
Nel Medioevo era coltivata nei
monasteri proprio per le sue proprietà officinali.
È la radice, la parte che è più apprezzata per le sue
potenzialità. In passato la radice, opportunamente pulita e decorticata, era
fatta masticare ai bambini nel periodo della dentizione.
 La pianta di Altea fa
la sua bella figura nel giardino, i suoi delicati fiori possono essere
bianchi o manifestare tonalità rosate pallide al porpora intenso. 
Per la
buona crescita dell’Altea è essenziale un terreno umido, per il resto richiede
poche attenzioni.

 










